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Ongo, l’informazione differente

Mettete pure il cervello a riposo!

Contro il logorio del moderno e frenetico clic alla ricerca di informazioni “certificate”,  arriva Ongo, l’aggregatore di news di qualità dei tre colossi dell’informazione USA: Washington PostNew York Times e Gannet, (quelli di USA Today).

Con una semplice iscrizione di 6,99 dollari al mese you can get the news you need and the information you want from sources you trust! Ongo ti mette a disposizione semplici tools per selezionare e condividere le informazioni in base alle tue preferenze, avvalendosi solo di fonti di fiducia.
In altre parole alla qualità delle informazioni ci pensano loro, perché loro conoscono le informazioni di cui abbiamo bisogno. Al servizio puoi accedere da PC, smartphone e tablet. Quindi quando vuoi, come vuoi, con chi vuoi.

Finalmente possiamo sentirci lettori privilegiati perché gli esperti del settore si prenderanno cura di noi selezionando gli articoli che proprio non possiamo perdere!

Perchè sprecare tempo preziosissimo e affaticare il nostro pensiero critico selezionando noi stessi le fonti per organizzare le informazioni con semplici e gratuiti aggregatori di newsfeed, quando, per pochi dollari al mese, possiamo affidarci a un team di esperti?

Al diritto all’informazione ci pensano loro!

In nome dell’ innovazione, portiamo in digitale vecchi modelli, per rendere la nostra news experience efficient powerful personal… and controlled!

Donna Impresa

Da qualche giorno è cominciata la mia collaborazione al blog Donna Impresa promosso da Impresa Semplice di Telecom Italia.

Uno spazio in cui raccontare storie di donne, lavoro e tecnologia e scoprire i nuovi trend del mondo professionale femminile nel suo rapporto con il web.


Racconteremo, tra le altre cose, come come cambiano i servizi e le tecnologie che le donne usano in rapporto alla professione e le specifiche femminili nel confrontarsi con le nuove tecnologie e i social media.

Nel mio primo post, partendo dal Rapporto 2010 del COTEC sulla cultura dell’innovazione in Italia, scrivo di come l’evoluzione tecnologica abbia migliorato la vita delle donne, delle applicazioni usate in base alle fasce d’ età e di come la rete venga finalmente percepita come uno strumento di crescita personale e professionale.

Sono molto felice di dare il mio contributo a questo progetto che si propone di  promuovere e divulgare il valore femminile nei contesti professionali e sociali e dare rilievo all’impegno culturale e imprenditoriale delle donne per l’innovazione.

Verso l’eBookCamp @Beach

Il costume ce l’ho, i reader pure, il notebook è in carica, il Samsung Galaxy anche.

L’ombrello? Speriamo di no! Ma, in fondo, le nuvole non ci spaventano.

Domattina si parte alla volta di Recanati per la prima edizione dell’eBook Camp @Beach!

Alcuni tra gli esperti di editoria digitale ci parleranno dell’ottimizzazione degli standard di fruizione dei contenuti digitali, delle innovative strategie di business del mercato editoriale, delle nuove prospettive per il diritto d’autore e dell’importantissimo punto di vista dei lettori.

Se vi stuzzica l’idea di chiacchierare di scenari futuribili dell’editoria e di scoprire alcuni tra i device di ultima generazione, l’indirizzo è Lungomare Lepanto 36, Porto Recanati (MC).

Forum della Comunicazione – Il web continua a spaventare

Come una nuvola che cambia rapidamente, tentare di affrontare le mutazioni del variopinto universo della comunicazione, può avere diverse sfaccettature.

Al Forum della Comunicazione di Roma manager, giornalisti e imprenditori hanno dato luogo a discorsi, prevalentemente a senso unico, in cui, chi più chi meno, ha promosso le proprie manovre aziendali inserendole in autorevoli scenari innovativi.

Parlare di interazione senza fare interazione risulta alquanto paradossale, ma questo forum ha dimostrato che è possibile: tanti piccoli monologhi, diversi anche interessanti, sui cambiamenti del modo di fare informazione e il ruolo che i nuovi media hanno nella creazione del rapporto di fiducia con gli utenti.

Un salotto cattedratico e “polveroso” concentrato più che altro sulla scoperta del valore relazionale della rete, della sua accezione di strumento atto a comunicare a molti secondo standard spazio temporali abbreviati.

Ma la reale trasformazione e la portata rivoluzionaria sta nella creazione orizzontale, autonoma e indipendente dell’informazione, col suo carattere di multidirezionalità e col suo spazio pubblico, il web, facilmente (seppur non sempre) accessibile, dove il confronto, lo scambio e il dissenso trovano la loro voce e la loro natura propositiva nelle mobilitazioni dal basso.
I cittadini diventano reporter, conquistando una ancora troppo piccola affermazione sociale e collettiva.

Etica e fiducia pertanto diventano valori centrali in questo passaggio da un potere editoriale chiuso a una forza aperta e condivisa. Una percentuale altissima delle informazioni infatti provengono da blog, social network e giornalismo partecipativo che disorienta e intimorisce coloro che finora hanno vestito di autorevolezza il loro potere di gestione delle informazioni, siano esse di natura giornalistica che di natura prettamente commerciale e di business.

Il web continua ancora a spaventare e tale timore si confonde nella visione di una Rete caotica e indisciplinata, la cui verifica dei contenuti viene disposta non come equivalenza di trasparenza, ma come forma di controllo e, in casi estremi come il nostro Paese, di tentativi di censura.

Oggi in Italia, e questo è emerso chiaramente, si ritiene che l’informazione di qualità provenga solo dai giornalisti che garantiscono notizie attendibili e controllate. E ciò avrebbe una sua plausibilità se ci fosse lo spazio anche per l’informazione divergente in un dibattito e un confronto continuo.

Gli “autorevoli controllori” delle notizie continuano a muovere le solite critiche verso il nostro Paese disegnato come passivo, arlecchino e autoassolvente, in cui nessuno si prende le proprie responsabilità, ma tali critiche continueranno ad avere una possibile presa finché non si darà voce a tutte le opinioni attraverso un lessico del confronto.

Forse la Rete stessa non ha ancora trovato un suo linguaggio credibile e fidato ed è costretta ancora a fare la voce grossa confondendosi nella lotta piuttosto che distinguendosi nel confronto.
Ma come si può farlo in un paese refrattario all’innovazione e ostile al cambiamento?

E in una sala schermatissima e priva di ogni possibilità di connessione, un’inedita Tag Cloud live ritrasmetteva in loop sempre i soliti pochi tweet della sala stampa dell’Auditorium, privilegiata dall’accesso alla rete.
Previa iscrizione alla rete wifi della provincia!

Questo è il ritratto del paese reale con il quale dobbiamo confrontarci tutti i giorni e verso il quale abbiamo il dovere di raccontarne le sue sfaccettature fino a quando avremo gli strumenti per poterlo fare.