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Frontiers of Interaction – Intervista al Ministro Brunetta

A dare il via alla due giorni di Frontiers of Interaction è stata l’intervista di Riccardo Luna al Ministro Brunetta che ha rappresentato perfettamente lo stato dell’ innovazione in Italia.

In tempo reale su Twitter si alternavano le domande di tutti coloro che hanno voluto costruire insieme l’intervista al Ministro.
Brunetta con difficoltà, ha tentato di districarsi tra i tanti interrogativi mettendo in luce con orgoglio il lavoro avviato dal governo per digitalizzare la PA attraverso l’utilizzo della PEC,  come se fosse questa una priorità per combattere il digital divide!
E poi il discorso imbastito sulla banda larga, azzardatamente paragonata  al sentiero di Ho Chi Minh per spiegarne la composizione di un sistema di infrastrutture complesso e capillare (O__o), è risultato un groviglio di parole riempitivo degli spazi tra una domanda e l’altra, dimostrando una disinformazione strutturale sulla materia innovazione di cui egli stesso dovrebbe esserne garante.

E’ evidente che c’è un grosso problema di comunicazione che porta la nostra classe dirigente a percepire la rete come un nemico piuttosto che come un ormai necessario strumento di ausilio alla politica stessa per governare con maggior chiarezza e soprattutto con la trasparenza che dovrebbe contraddistinguere l’amministrazione di un paese democratico.

Con la promessa da parte del Ministro che entro la fine dell’anno anche l’Italia avrà il suo portale data.gov si chiude un’intervista che ha ben restituito l’immagine di arretratezza del nostro Paese.

Non ci resta che sperare che tale impegno possa essere l’inizio di un cambiamento di rotta della politica verso la cultura dell’accessibilità dell’informazione.

to be continued


La fine dell’indignazione

votantonioAstensionismo altissimo, la Regione Lazio in mano al clan della Polverini,  Umberto Bossi che si autoproclama candidato sindaco di Milano, suo figlio, il pluriripetente Renzo al Pirellone, l’igienista dentale (di Berlusconi) Nicole Minetti, che entra ufficialmente in consiglio regionale della Lombardia. E la Chiesa che detta regole di moralità cristiana attraverso esplicite indicazioni di voto. E ancora la campagna d’odio di Michele Santoro e del suo baraccone e la battaglia di Grillo che ha tolto quel poco di dignità rimasta alla sinistra.

Razzismo, conservatorismo, elogio del raggiro, imbarbarimento sociale ed emotivo: Signore e Signori, questo è il nostro (non più) Bel Paese.
Dove il diritto del voto è solo un privilegio riservato agli incazzati, a quelli fomentati da questa campagna elettorale mostruosa, appiattita da una satira sterile e inconcludente e da una politica di sinistra astrusa e ingiuriosa. Tutti gli altri, quelli che hanno smesso di sognare una democrazia evoluta, sono rimasti a casa, con la consapevolezza che tanto peggio di così non può andare. E che lo stato delle cose, che ha raggiunto questo livello così basso di involuzione, è dovuto alla convinzione che la natura umana è più incline all’odio e alla sopraffazione che alla solidarietà e alla collaborazione. E allora io, che ho perso ormai il mio potere contrattuale o che forse mai l’ho avuto, perchè mi devo affaticare a dare il mio voto? Tanto è sempre la solita solfa e né l’uno né l’altro saranno in grado di risolvere i miei problemi. A questa gente non rimane che una soluzione, fare da sè, pensare ai propri interessi, tutelarsi e proteggersi con le unghie e con i denti, chiudendosi in un individualismo esasperato e disperato.

Di fronte a questo panorama non ho la forza di provare più alcuna indignazione. Solo tristezza e sconforto animano questi ultimi minuti di questa triste giornata. Domani si ricomincia con la speranza che forse abbiamo finalmente toccato il fondo e adesso non ci può essere altro che una risalita.

Al voto, al voto!

pericleNon voglio entrare nel merito della legalità o no del decreto salvaliste, ma sento l’urgenza di urlare la mia indignazione verso l’indignazione scomposta manifestata dal Popolo Viola sabato in Piazza del Pantheon e domenica in Piazza Navona a Roma.
Chiacchiere, bandiere di partito, come se la legalità appartenesse solo a una classe politica e poi tanta, troppa retorica che culmina con la lettura del Discorso di Pericle agli Ateniesi di Tucidide! Ma sfortunatamente non siamo nel 461 a.C e i valori a cui ci dobbiamo appellare costituiscono un baluardo dal quale partire per evolvere verso una strategia d’azione illuminata e riformista.
Questo confronto impari va avanti da troppi anni, e loro, quelli che affermano, sbraitando da palchi improvvisati, di condividere i miei stessi valori di democrazia, laicità e legalità, non procedono mai.
Stremati da un allenamento eterno, si crogiolano e si autocelebrano nell’eloquenza accademica e altisonante.
Non ne posso più di questi intellettualismi al caviale!!!

Ormai non ci resta che l’ultimo appiglio al diritto di partecipazione: il voto! E contro il disfattismo (seppur comprensibile) di coloro che ritengono che il voto non abbia alcun valore perche’ nessun valore hanno le persone da votare, sono convinta che esercitare tale diritto diventa sempre più indispensabile!
Mi ricorda il mio amico Andrea le parole universali di Martin Luther King: “La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.”
“Chi accetta il male passivamente è responsabile quanto chi lo commette.”

E sempre Andrea sottolinea l’urgenza di scegliere, scegliere, anche il meno peggio, ma scegliere!
Schierarsi, smuovere, fare qualcosa! Il “tutti fanno schifo” e il “tanto il voto mio che cambia?”, in questa situazione altamente compromessa di democrazia, equivalgono al dare via libera ad una china ancor più dolorosa.

Siamo passati dallo Stato di Diritto allo Stato contro il diritto, ha esordito Emma Bonino dalla Piazza del Pantheon, abbiamo dissipato la stima dell’Europa e molti italiani  hanno perso la fiducia in un paese migliore, lasciandosi andare a inettitudine e apatia politica .

Ma l’Italia non si riconosce più nella politica delle astuzie e dei raggiri e ha fame di legalità e giustizia.
Per favore, andiamo tutti al votare!