Tour delle Fiandre in bicicletta: da Bruxelles al Mare del Nord (Bruxelles-Anversa)

L’irrefrenabile voglia di una vacanza in mezzo alla natura ci ha portato a sfidare i nostri limiti con una lunga pedalata attraverso le Fiandre fino al Mare del Nord.
Il mio animo sportivo però si declina esclusivamente su argomentazioni teoriche e ad esso non corrisponde alcun fisico nerboruto né tantomento allenato!
Ma l’entusiasmo e i lieti ricordi della biciclettata lungo il Danubio di 3 anni fa hanno sopraffatto le ultime diffidenze.

L’arrivo a Bruxelles, nell’accogliente suite dell’albergo, non ha fatto altro che fomentare l’euforia per la vacanza che sarebbe cominciata l’indomani mattina col noleggio delle due biciclette che ci avrebbero accompagnato attraverso 5 tappe lungo i suggestivi e pianeggianti percorsi delle Fiandre.

Bruxelles mi ha lasciato alquanto indifferente, nonostante sia perfettamente disegnata dalle linee dell’Art Nouveau e riesca a distinguersi con l’ elegante alterigia delle sue imponenti chiese gotiche disseminate tra i palazzi in stile fiammingo.
Ciò che l’ha resa godibile è stata la caotica festa lungo le strade del centro storico che hanno visto il famoso Manneken-Pis “vestito a festa” con i colori della birra locale, la Delirium Tremens.

Pedalare da Bruxelles verso Leuven, antica città universitaria belga, è stato frustrante,
mortificante e distruttivo al punto che i miei nervi sono saltati,
abbandonandomi a un delirio isterico, in uno scenario naturale così ostile, che mi sarei seduta a piangere per ore in attesa di un principe azzurro su quattro ruote motorizzate.
Ma la calma e la dolcezza del mio principe in bicicletta hanno rischiarato il cielo plumbeo che incombeva sul nostro cammino. E così, lentamente, siamo arrivati alla stazione di Leuven.
Dopo aver mandato le peggiori maledizioni al tour operator che non ci aveva assolutamente allertato della difficoltà del percorso del primo giorno, abbiamo preso il treno per completare il restante percorso fino a Mechelen .

Mechelen, la città delle 197 campane, è vivace e allegra e regala alcuni scorci colorati e pittoreschi. Ma anche tanta musica. Eravamo lì proprio nei giorni del Maanrock: due grossi palchi allestiti nel centro storico, artisti più o meno conosciuti e giovani talenti brufolosi. E litri e litri di birra che mi hanno fatto dimenticare l’incazzatura della mattina.

Il secondo giorno solo 36 km (rispetto ai 69 previsti del giorno prima) ci
separano da Bornem (4 case, il nostro albergo e nulla più).
Siamo arrivati a destinazione a ora di pranzo, sfrecciando su un percorso finalmente pianeggiante e, come suggerito dalla guida, abbiamo preso il treno verso Antwerpen (Anversa) la città di Rubens e la seconda più grande del Belgio.
Capoluogo studentesco, famoso per la sua industria del diamante, ha un vivacissimo centro ricco di vie commerciali dai negozi più diversi. Ma ha anche un cuore storico che batte nel Grote Mark dove campeggia la statua di Brabo che tagliò la mano al gigante Antigono.
Ma ciò che le regala il suo fascino è il porto sul fiume Schelda coi suoi vecchi cantieri e il Castello Het Steen dalla cui terrazza, al tramonto si possono ammirare i colori assopiti del sole che, stanco, a fine giornata, si ritira tra le acque del fiume, lasciando dietro di sè pennellate di luce che fendono il cielo scuro del Belgio di fine Agosto.

to be continued…



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