Nel tunnel nucleare

infermiera-cattiva.jpgMancano ormai poche ore al P-Day 2 (in anteprima confesso che temo di non essere riuscita a centrare l’obiettivo questa volta Embarassed) tuttavia le mie preoccupazioni convergono sull’evento traumatico di questa mattina. Come già anticipato, oggi sono nuovamente entrata nello scaldabagno psichedelico per effettuare la tanto agognata Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto. Nell’attesa che i miei tessuti molli rivelino l’entità della mia emicrania, osservo ancora timorosa il livido sulla mano dentro cui mi hanno iniettato il temibile liquido di contrasto, portatore di ansie da possibili effetti collaterali. Alla mia domanda: “Quali sono questi presunti effetti collaterali?” la ripsosta è stata: “Orticaria, allergie varie…” “ah…” nel frattempo mi tranquillizzo, firmo il consenso e, tanto per sdrammatizzare, pongo una simpatica domanda: “Ma si può morire?” e l’infermiera “neeeeeeee, giusto uno su mille!”
UNO SU MILLE??? UNO SU MILLE?!?
UNO SU MILLE??? UNO SU MILLE?!?

UNO SU MILLE?!?

Uno su mille è una statistica con un fattore di rischio ELEVATISSIMO!!!
Ma nel frattempo mi aveva già bucato la mano, senza troppa grazia e completamente indifferente alla mia più volte declamata agofobia. Poi mi ha inserito una specie di valvolina/serbatoio (perdonate la mia ignoranza sulla terminologia medica) dentro la quale di lì a poco mi avrebbero iniettato il temibile liquido. Quel “di lì a poco” ha comportato un’attesa di un’ora e quaranta con l’inquietante oggetto acuminato inserito sotto la mia pelle! Il tutto avveniva alle ore 12. Alle 13.40 comincia l’esperienza futurista. E di nuovo BANG BANG, TUM TUM SDRA SDRA, IIIIIIIIIIIIIII, CIOMP CIOMP, ZUM ZUM, BONG BONG. Tutti quei rumori assordanti hanno bombardato la mia fragile testolina per un quarto d’ora circa. A metà trattamento l’ “amabile” infermiera apre di scatto la porta, io da dentro lo scaldabagno non ho possibilità di vederla, lei mi afferra il braccio, sempre con la stessa grazia di cui sopra, e mi inietta un liquido freddo che sento diffondersi nel sangue lungo tutto il braccio…E intanto canticchiavo Uno su mille ce la faaaaaaaa…



3 pensieri su “Nel tunnel nucleare

  1. andrea

    Scaldabagno nucleare…lavatrice atomica…televisore astrale…ed altri aggeggi!
    L’importante è che stai bene, quando si va per ospedali e cliniche le infermiere diventano tutte simpatiche come quella caposala del reparto psichiatrico del film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”!!!
    Con tutti quegli impulsi ora c’hai un cervello a prova di sonar…Mi sa che funziona pure meglio!?
    I tuoi amici aspettano notizie dell’esito della RM, in quella zona ricca di pigne che a noi piace tanto.
    andrea

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