Le donne che fecero l’Italia unita

Oggi il mio pensiero va alle donne che hanno cucito le camicie rosse, alle infermiere che hanno accudito e curato i patrioti feriti, alle combattenti che, travestitesi da uomo, hanno imbracciato le armi sacrificandosi sulle barricate, alle aristocratiche e ai loro salotti in cui è nato e cresciuto l’ideale dell’Unità d’Italia.

Colomba Antonietti, uccisa mentre difendeva la Repubblica Romana, Luisa Battistotti Sassi che cacciò gli austriaci durante le Cinque giornate di Milano, Emma Ferretti e Antonietta De Pace che sfilarono a Napoli a fianco di Garibaldi, Adelaide Cairoli che finanziò giornali patriottici, Colomba Antonietti che affrontò di persona le truppe borboniche, l’ospedale da campo di Carolina Santi Bevilacqua, Teresa Perissinotti Manin che a Venezia coordinò l’equipaggiamento dei volontari che si opposero agli austriaci, Maria Gambarana Frecavalli che tra i suoi capelli nascondeva i messaggi tra i congiurati delle diverse regioni, Bianca Milesi pittrice e femminista che disegnò l’emblema tricolore del battaglione Minerva e inventò un sistema di comunicazione crittografato, Colomba Antonietta Porzi che, in prima linea, perse la vita sotto il fuoco dell’artiglieria francese, Giuditta Tavani Arquati che trasformò la sua casa di Trastevere nella dimora dei patrioti, la garibaldina Tonina Marinelli che sbarcò in Sicilia coi Mille, i salotti di Costanza D’Azeglio e quelli di Clara Maffei che raccoglieva fondi per finanziare armi e munizioni per le Cinque giornate, Olimpia Rossi Savio, la madre dei salotti risorgimentali torinesi, Giuditta Bellerio Sidoli che cucì con le sue mani, rischiando la pena di morte, il tricolore che sbandierava marciando durante i moti di Modena del 1831 e infine Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, Anita Garibaldi, che dedicò la sua vita alla libertà e all’indipendenza dei popoli. E a tutte quelle che non troveremo mai in alcun documento, ma il cui valore è nei piccoli e grandi progressi del nostro Paese. Continua a leggere

Free Speech in front of a Beer

Free software is a matter of liberty, not price. To understand the concept, you should think of free as in free speech, not as in free beer”, diceva Richard Stallman nel 1985 quando diede vita alla Free Software Foundation.
Tuttavia devo confessare che prima di organizzare la GGD Roma #7 utilizzavo i termini Open Source e Software Libero indistintamente. Ma grazie all’aiuto di Flavia ho finalmente avuto modo di capirne le sostanziali differenze.
Free si riferisce alla libertà di accesso al codice sorgente e non alla sua gratuità. Il software libero, che può essere anche di natura commerciale, deve attenersi ai principi morali di libera distribuzione e libera accessibilità a tutti. Il free software è una scelta di vita! Continua a leggere

Il tempo delle donne è adesso

Sono passati 10 giorni, ma queste parole continuano a risuonare nella mia testa:

Noi donne abbiamo fatto la nostra parte, le istituzioni no! Rispetto, dignità, lavoro, libertà ci sono dovute, ADESSO!

Con queste parole Cristina Comencini ha concluso il suo intervento alla mobilitazione di massa Se non ora quando del 13 febbraio a piazza del Popolo.
Un discorso sincero, privo di retorica, arrabbiato ma sapientemente misurato, che, superando le lotte di partito, punta l’attenzione su un problema reale e obiettivo: la percezione della donna nella cultura italiana e le sue conseguenze a livello sociale, politico ed economico che minano il processo di innovazione nel quale il nostro Paese non riesce ancora ad avere un ruolo predominante.

Un esempio perfettamente calzante, citato dalla stessa Comencini, è l’operato di Angela Merkel, la quale, all’inizio del suo mandato, ha triplicato, con non poche difficoltà, i posti negli asili nido. Oggi la Germania vanta una crescita produttiva tre volte superiore alla nostra. Questa è la dimostrazione che un’azione politica efficiente e innovativa nasce da una valutazione attenta delle condizioni sociali e culturali di un paese.

Le ultime vicende politiche italiane non hanno fatto che rendere esplicito un modello culturale perfettamente radicato nella nostra società e che da troppi anni condiziona le scelte quotidiane di ciascuna di noi. Continua a leggere

Se non ora quando? Perché sto per scendere in piazza

1) Per affermare che le donne italiane hanno altri modelli culturali a cui fare riferimento,

2) per ribadire che quello che passa in tv non ci rappresenta,

3) per ribattere che Berlusconi è solo uno dei tanti che contribuisce a distorcere l’immagine della donna italiana,

4) perché non è una battaglia tra partiti,

5) perché è una protesta dai mille colori,

6) perché non ha nulla a che fare con rivendicazioni femministe,

7) perché non ha nulla a che fare con i soliti luoghi comuni sull’emancipazione delle donne,

8) per trovare un dialogo con gli uomini,

9) perché è una lotta per la dignità di tutta la società italiana,

10) perché spero di trovare mille altre ragioni per essere lì insieme a tante persone.

Per questo chiedo a gran voce agli uomini di esserci accanto in questo importante momento di partecipazione!

Liberiamo i contenuti e le relazioni dalla fuffa

L’altro giorno ho ricevuto una mail in cui mi si chiedeva cosa intendessi per Networking.

La domanda è nata dal forte interesse che sta generando l’Happy Networking Hour, l’evento che noi GGD Roma stiamo organizzando insieme a Indigeni Digitali per la Social Media Week.

La questione mi ha lasciato riflettere sul fatto che spesso si danno per scontato termini dell’uso quotidiano che a volte si confondono nel nebuloso universo della fuffa 2.0.
Attenzione, la fuffa si insinua in tanti contesti professionali, ma se si parla di new media, il saper distinguere ciò che è realmente innovativo da ciò che appare semplicemente cool permette una reale partecipazione al cambiamento e, liberarsi dall’atteggiamento altezzoso del ridurre ogni cosa a fuffa 2.0, è un passo importante verso un ascolto consapevole.

Fuffa è ripresentare in “veste digitale” vecchi modelli culturali, sociali e imprenditoriali, mentre l’innovazione riguarda la qualità dei contenuti, delle relazioni sociali e delle azioni conseguentemente intraprese.

In merito a ciò, da quando ho l’onore di essere entrata nel team delle Girl Geek Dinners Roma, il mio approccio al web è più strutturato e critico e tento di mettere i contenuti a servizio della mia personalità per trovare un’identità professionale e umana coerente, fatta di obiettivi flessibili, ma precisi e liberi da convenzioni.
Il lavoro sulla mia credibilità, per distinguermi e creare valore, è duro e faticoso, ma, tutto sommato, divertente. E tutto questo grazie anche al supporto delle GGD Roma.

Questo è il punto di partenza che spinge me e anche le ragazze della GGD Roma a fare networking, a fare rete, a mettere in contatto le persone che hanno interessi affini o progetti da condividere.
E anche se costruiamo gli eventi prevalentemente in rete attraverso l’attività costante su social network, forum, wiki e piattaforme collaborative, ciò che restituisce soddisfazione al nostro impegno è la concretizzazione nella real life delle nostre azioni di networking

Vi aspettiamo numerosi giovedì 10 febbraio dalle 18.30 presso il Caffè Emporio in piazze dell’Emporio 2 a Roma per parlare di networking insieme, per scoprire le tante realtà che operano sul territorio romano e per trovare insieme una strada a collaborazioni che possano partecipare attivamente e con onestà intellettuale al cambiamento.

Ongo, l’informazione differente

Mettete pure il cervello a riposo!

Contro il logorio del moderno e frenetico clic alla ricerca di informazioni “certificate”,  arriva Ongo, l’aggregatore di news di qualità dei tre colossi dell’informazione USA: Washington PostNew York Times e Gannet, (quelli di USA Today).

Con una semplice iscrizione di 6,99 dollari al mese you can get the news you need and the information you want from sources you trust! Ongo ti mette a disposizione semplici tools per selezionare e condividere le informazioni in base alle tue preferenze, avvalendosi solo di fonti di fiducia.
In altre parole alla qualità delle informazioni ci pensano loro, perché loro conoscono le informazioni di cui abbiamo bisogno. Al servizio puoi accedere da PC, smartphone e tablet. Quindi quando vuoi, come vuoi, con chi vuoi.

Finalmente possiamo sentirci lettori privilegiati perché gli esperti del settore si prenderanno cura di noi selezionando gli articoli che proprio non possiamo perdere!

Perchè sprecare tempo preziosissimo e affaticare il nostro pensiero critico selezionando noi stessi le fonti per organizzare le informazioni con semplici e gratuiti aggregatori di newsfeed, quando, per pochi dollari al mese, possiamo affidarci a un team di esperti?

Al diritto all’informazione ci pensano loro!

In nome dell’ innovazione, portiamo in digitale vecchi modelli, per rendere la nostra news experience efficient powerful personal… and controlled!

Donna Impresa

Da qualche giorno è cominciata la mia collaborazione al blog Donna Impresa promosso da Impresa Semplice di Telecom Italia.

Uno spazio in cui raccontare storie di donne, lavoro e tecnologia e scoprire i nuovi trend del mondo professionale femminile nel suo rapporto con il web.


Racconteremo, tra le altre cose, come come cambiano i servizi e le tecnologie che le donne usano in rapporto alla professione e le specifiche femminili nel confrontarsi con le nuove tecnologie e i social media.

Nel mio primo post, partendo dal Rapporto 2010 del COTEC sulla cultura dell’innovazione in Italia, scrivo di come l’evoluzione tecnologica abbia migliorato la vita delle donne, delle applicazioni usate in base alle fasce d’ età e di come la rete venga finalmente percepita come uno strumento di crescita personale e professionale.

Sono molto felice di dare il mio contributo a questo progetto che si propone di  promuovere e divulgare il valore femminile nei contesti professionali e sociali e dare rilievo all’impegno culturale e imprenditoriale delle donne per l’innovazione.

Esperienze di Marketing Personale

Verso la fine del 2010 sono stata contattata da Stefano Principato per partecipare alla realizzazione del suo secondo ebook, Esperienze di Marketing Personale, che raccoglie, oltre alle sue osservazioni professionali, 17 interviste inedite che raccontano le esperienze personali di chi costantemente si confronta con la Rete.

Troverete spunti interessanti che ruotano attorno a 4 principali interrogativi:

1. Quanto ritieni sia importante oggi un approccio strutturato al marketing personale per un professionista?
2. Quali strategie e strumenti utilizzi normalmente nelle tue attività di self marketing e promozione?
3. Qual è a tuo parere l’errore assolutamente da evitare nella propria promozione on line?
4. Che suggerimenti daresti a chi volesse incrementare la propria visibilità?

Le mie riflessioni (pagine 53 e 54) sono accompagnate da quelle di Alberto AntonelloDavide BasileVirginia BusatoGiosuè DeCarliFrancesco Maria deFeoFrancesco FascinatoPaola FrateschiFederico GargianiAdriano GasparriGiuliano IacobelliMirko LalliAntonio ProcentesePaolo PugniMarina RipoliSasà Tomasello ed Emanuela Zaccone.

Buona Lettura! :)

Social Media Metrics

Tra i propositi per un anno nuovo all’insegna della leggerezza e di una maggiore apertura nei confronti del mondo, c’è l’intenzione di utilizzare questo spazio anche come una sorta di database personale. Raccoglierò tutto ciò che di interessante, curioso e speciale trovo sul web.
Oggi è il turno delle slide dell’agenzia di comunicazione digitale brasiliana PaperCliQ sulle Metriche dei Social Media.

Enjoy!

Social Media Metrics
View more presentations from PaperCliQ Comunicação.

Finalmente la Befana!

Sfido chiunque ad aver avuto una reazione del genere nello scartare i propri regali di Natale!

Finalmente anche questo Natale è passato e domani l‘Epifania tutte le feste si porterà via, insieme a luci e insegne colorate che rientreranno negli scatoloni fino al prossimo anno.
Amo il Natale perché aiuta le persone lontane a ritrovarsi e sono anche un’occasione per staccare dalla frenetica quotidianità.
Ma l’agguato è dietro l’angolo! Il povero meritato relax violentato dallo stress del “e mo che gli regalo?“.
Meno male che ci sono i bambini che, con il loro entusiasmo e la contagiosa trepidante attesa di Babbo Natale, ci regalano sorrisi e momenti spensierati e sbarazzini che lasciano indietro pensieri e reoccupazioni.

Oggi mi sento così, un po’ nonna, un po’ Befana, e tra grattugie, bistecchiere, tritaverdure, spazzolini elettrici, marmellate e sveglie digitali, tutti regali più o meno graditi, qualcuno anche utile, penso già al prossimo Natale, e ai lunghissimi 12 mesi che ci separano, tutti rigorosamente all’insegna della leggerezza.