Il tempo delle donne è adesso

Sono passati 10 giorni, ma queste parole continuano a risuonare nella mia testa:

Noi donne abbiamo fatto la nostra parte, le istituzioni no! Rispetto, dignità, lavoro, libertà ci sono dovute, ADESSO!

Con queste parole Cristina Comencini ha concluso il suo intervento alla mobilitazione di massa Se non ora quando del 13 febbraio a piazza del Popolo.
Un discorso sincero, privo di retorica, arrabbiato ma sapientemente misurato, che, superando le lotte di partito, punta l’attenzione su un problema reale e obiettivo: la percezione della donna nella cultura italiana e le sue conseguenze a livello sociale, politico ed economico che minano il processo di innovazione nel quale il nostro Paese non riesce ancora ad avere un ruolo predominante.

Un esempio perfettamente calzante, citato dalla stessa Comencini, è l’operato di Angela Merkel, la quale, all’inizio del suo mandato, ha triplicato, con non poche difficoltà, i posti negli asili nido. Oggi la Germania vanta una crescita produttiva tre volte superiore alla nostra. Questa è la dimostrazione che un’azione politica efficiente e innovativa nasce da una valutazione attenta delle condizioni sociali e culturali di un paese.

Le ultime vicende politiche italiane non hanno fatto che rendere esplicito un modello culturale perfettamente radicato nella nostra società e che da troppi anni condiziona le scelte quotidiane di ciascuna di noi.

Oggi, noi donne adulte del 2011, che non abbiamo visto le lotte sociali e civili, ma ne abbiamo solo sentito parlare, noi, frastornate dal rumore del benessere, dalla cultura dell’ immagine degli anni ‘80, coccolate dall’idea di una controllabile programmazione del futuro, non avremmo mai potuto immaginare che, silenziosamente, si sarebbero dissolte le conquiste e gli ideali che davamo per assodati.

Catapultate di fronte a una realtà sociale e culturale in cui non ci riconosciamo, non riesciamo a trovare una risposta al perché abbiamo permesso che accadesse tutto questo. Forse perché prima non era il tempo di preoccuparsi del nostro futuro e ora tutto il nostro tempo è consumato dal confronto quotidiano con una mentalità antiquata e subdola, intaccata dagli stereotipi di genere.
Ecco perché è stato importante scendere in piazza il 13 febbraio scorso, perché le nostre rivendicazioni non hanno nulla a che fare né con i soliti luoghi comuni sull’emancipazione delle donne né tantomeno con le anacronistiche convinzioni femministe. I nostri presupposti si inseriscono in una questione politica che si fonda sul dialogo tra donne e uomini per la dignità di tutta la società italiana.

Nel 1946 Tina Anselmi, in occasione dell’estensione del voto alle donne, di fronte alle reticenze maschili su una reale emancipazione femminile, affermava che il tempo delle donne è stato sempre un enigma per gli uomini.”
Oggi 13 febbraio 2011, in una piazza gremita, donne e uomini scandivano insieme il ritmo del tempo del cambiamento, a partire da adesso, perché la partecipazione femminile è il cuore dell’innovazione!


Un pensiero su “Il tempo delle donne è adesso

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