Frontiers of Interaction – Spime Design Workshop – the future is here!

David Orban è presidente di Humanity+, fondatore e Chief Evangelist di Wide Tag e si occupa di tanti altri progetti accomunati da una forte spinta motivazionale a dare voce al nostro pianeta, ai suoi elementi e a permettere loro di interagire con gli esseri umani in vista di una pacifica convivenza e di uno sviluppo collettivo democratico e sostenibile.

Tuttavia lo sviluppo tecnologico corre a una velocità maggiore rispetto all’evoluzione e al grado di civilizzazione degli esseri umani per cui si crea un gap comunicativo forte che spesso diventa abissale di fronte alla diffidenza e allo scetticismo delle istituzioni e del pensiero comune.
Il libero e diretto accesso alle informazioni e la possibilità di condivisione di tali conoscenze può costituire il superamento di questo gap.

Interconnettere gli oggetti del mondo è la missione dell’ Internet delle cose, e il suo cuore pulsa nei modelli di rete peer to peer.

Se tutti gli oggetti fossero dotati di sensori (Spime Objects) potremmo comunicare direttamente col mondo, rivolgergli le giuste domande, ascoltarlo, comprenderlo e vivere in armonia con esso, senza la mediazione di una sovrastruttura di controllo e censura delle informazioni.
Il valore di attendibilità della conoscenza dal basso sarebbe in tal modo anche costantemente monitorato ed essa potrebbe delineare gli interventi e le modifiche appropriate e necessarie da apportare ad ogni specifica situazione.

In altre parole questa umanizzazione della tecnologia consentirebbe un approccio diretto e naturale col il mondo, un’alleanza in tutti i campi e in tutti i settori, alla luce della sicurezza e della trasparenza, dando vita a nuovi modelli produttivi.

Gli Spime Objects (SPace+tIME neologismo coniato da Bruce Sterling) sono costituiti da  GPS (per cui sanno dove si trovano), memoria (hanno percezione e consapevolezza di se stessi), sensori (attraverso i quali percepiscono il mondo e misurano le informazioni) e hanno capacità di comunicazione (condividono i dati raccolti con la nuvola di Internet).

Sotto il nostro controllo tali oggetti ci rendono portatori e garanti di queste informazioni che possiamo integrare con la vita quotidiana di tutti.

Ovunque  l’ambiente può essere percepito, controllato, analizzato, misurato e registrato: la sfida dell’Internet of Things è proprio questa: creare, moltiplicare, spiegare e connetterci tutti al grande network dei sensori intelligenti.

Connettere in rete il mondo fisico vuol dire permettere agli oggetti di connettersi l’un l’altro per  mappare ciò che conosciamo e monitorare il pianeta al fine di dare il via a un nuovo modello culturale dinamico basato sugli strumenti di condivisione della cultura. Ciò consentirebbe l’allontanamento dal disinteresse per realtà finora percepite lontane e irraggiungibili e aprirebbe la strada a una partecipazione attiva e consapevole alle dinamiche che riguardano la salute del nostro pianeta nutrendo il sentimento di responsabilità morale per le generazioni future.

Fino ad ora  il network di sensori che ci circondano hanno senz’altro facilitato la nostra vita, ma sono network isolati che si limitano alla raccolta dei dati senza però creare connessioni.

Il web 1.0 ci ha permesso l’accesso a dati isotropici, in altre parole ha reso la consocenza disponibile.

Il web 2.0 ha reso disponibile le diverse applicazioni che permettono l’interazione dei dati tramite i Social Network.

Internet delle cose e la prossima generazione di device (gli Spime Objects, appunto) possono invece rendere fattibile una ricivilizzazione globale del pianeta. Queste reti di sensori distribuiti consentono finalmente di prevaricare i dogmatismi di una cultura imposta e non direttamente percepita.

Ma entriamo nello specifico.

Wide Tag è una start up la cui mission si nutre della filosofia dell’Internet of Things.
Wide Tag lavora da anni sugli Spime Objects per consentirci di riappropriarci del nostro diritto di avere un contatto diretto col mondo, ampliando le nostre capacità di sentire e percepire attraverso un sistema per rilevare in tempo reale l’ambiente circostante e raccoglierne le informazione per renderle accessibili su internet o su dispositivi portatili.

Wide Tag ha elaborato Wide Spime una piattaforma per la raccolta dei dati e il calcolo in real time, che utilizzando il protocollo Open Spime, (rigorosamente opensource) permette ai dispositivi fisici di comunicare i propri dati.

Alcuni esempi di spime objects su cui Wide Tag sta lavorando sono:

  • CO2 meter, un apparecchio che misura la concentrazione di anidride carbonica e permette di visualizzarla su Google Maps, monitorarne i cambiamenti e ovviamente condividerli;
  • Il Social Energy Meter è un device che consente di misurare e quindi controllare l’eventuale dispersione del consumo energetico consentendo di prendere in tempo reale le necessarie misure di risparmio;
  • Wide Noise, che è diventata un app iPhone, permette di calcolare in decibel il livello di rumore nell’area circostante, mapparlo on line, condividerlo su smartphone e computer. C’è anche la possibilità di embeddare un widget sul proprio blog  per distribuire i dati e mostrarli al mondo intero su mappe interattive.

Insomma, oggi più che mai le parole di William Gibson risuonano profetiche: the past is past, the future unformed. There is only the moment, and that is where he prefers to be.

Ecco perché oggi viviamo in un Science Fiction World, perché la meraviglia suscitata dalle ipotesi di mondi paralleli e tecnologicamente evoluti raccontati dagli scrittori di fantascienza hanno inspirato ingegneri, imprenditori e scienziati ad accettare la sfida, a compiere il loro “viaggio interstellare” sfidando tabù e censure alla ricerca di idee e intuizioni oltre il rigido controllo della logica. In altre parole: ipotizzare un mondo migliore e renderlo reale!

Non so quanto tempo ci vorrà affinché tutto ciò divenga realtà comune e fruibile da tutti, ma è pur sempre un segnale di un nuovo modo di pensare ormai necessario!

Come ricorda sempre Gibson The future is already here, it is just unevenly distributed.

Lavoriamoci insieme!

Ulteriori info qui: Technoart Event 2009

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