Cattivissimo me

Volere la luna è l’ambizione più grande, ed è l’unico modo per Gru di dimostrare il suo valore e recuperare la dignità perduta (o forse mai avuta) davanti agli occhi di una madre insensibile e arcigna, che trova sempre il modo di mettere in luce l’incapacità del figlio di diventare un vero genio del crimine.
Davanti all’ennesima sconfitta da parte del nerdissimo (nel senso più dispregiativo e asociale possibile) rivale Vector, Gru tenta il colpo grosso per riscattarsi da un’infanzia di umiliazioni e vessazioni.
Finalmente potrà dimostrare a tutti di essere un eroe assoluto del male e per fare ciò gli serve solo di ottenere un prestito dalla perfida Banca del Male (fu Lehman Brothers [cit.] ) per comprare il raggio rimpicciolente con il quale potrà finalmente rubare la Luna!
Ancora una volta l’abile Vector avrà la meglio e Gru, messo alle strette dall’ennesima umiliazione, ha solo un modo per entrare nella fortezza del rivale e rubargli finalmente il raggio che lo consacrerà campione incontrastato del crimine, adottare le tre piccole orfanelle Margo, Edith e Agnes.
Ma i suoi piano non andranno come previsto, perchè le tre bimbe porteranno nella sua vita quel calore e quella tenerezza di cui lui stesso scoprirà avere bisogno più di qualunque altra cosa.

Sciogliere il gelo attorno al cuore del perfido e goffo Gru, però, non sarà impresa facile per le tre vivaci ragazzine.

La storia scorre in maniera semplice e lineare con un finale prevedibilissimo che però è anche il migliore dei finali possibili per questa storia scritta, pensata e messa in scena per un pubblico di bimbi che non ha bisogno di spauracchi e di profondi interrogativi esistenziali, ma vuole solo commuoversi un po’ e ridere e sghignazzare di fronte alla
goffaggine del protagonista e all’euforia delle faccette e delle vocine dei Minions.
Cattivissimo me è un film allegro, dai colori scintillanti (soprattutto nei contrasti che rischiarono l’oscurità delle sofferenze del piccolo Gru nei flahback del suo passato) e dalla grafica vivace e calibrata che sviluppa un’avventura dagli stilemi del racconto classico e che è attento, nei momenti di svolta, in cui tutto sembra perduto, a non caricare troppo sul sentimentalismo, scorrendo con leggerezza lungo una divertente narrazione per bambini.

Cattivissimo me non è un capolavoro, ma è un film che coinvolge emotivamente al punto giusto, facendo leva sui sentimenti più spontanei e primordiali, come i momenti di cedimento di Gru, quando il cuore fa lentamente capolino fino a lasciarsi andare verso un regalo molto più bello e più grande della Luna, l’affetto per le piccole Margo, Edith e Agnes.

La voce di Max Giusti non convince abbastanza e il 3D tutto sommato è un effetto talmente secondario rispetto alla narrazione che si può benissimo scegliere una visione 2D.
Qualunqe sia la vostra scelta portate i vostri bimbi a vedere Cattivissimo me, si diverteranno tantissimo! Più di voi.
P.S. Non abbiate fretta di andar via, godetevi i titoli di coda fino alla fine.


Un pensiero su “Cattivissimo me

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